Grande partecipazione alla giornata di studi in ricordo di Roberto Fagnano, dal titolo “Innovazione manageriale e progettuale in ambito sanitario”.

Un pubblico numeroso e attento ha partecipato stamattina, 14 febbraio, alla giornata studi in ricordo di Roberto Fagnano, il direttore generale della Ausl di Teramo morto appena 56enne lo scorso ottobre. L’incontro sul tema “Innovazione manageriale e progettuale in ambito sanitario. Gli effetti positivi sui territori” è stato ospitato dall’aula convegni dell’oospedale civile “Mazzini” di Teramo. L’iniziativa è stata organizzata dalla direzione generale della Ausl di Teramo, col patrocinio della Regione Abruzzo, e in collaborazione con la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).
Nel corso della mattinata i relatori hanno affrontato il tema approfondendone diversi aspetti: la competitività, l’inclusione, la sostenibilità nelle infrastrutture sanitarie, l’evoluzione dei modelli organizzativi e di innovazione gestionale, la sostenibilità e alla qualità dell’assistenza nell’ambito della sanità pubblica.
Col direttore generale facente funzioni della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia erano presenti diverse autorità: monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi Teramo-Atri, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio (attraverso una lettera), l’assessora regionale alla Sanità Nicoletta Verì, il presidente della Provincia di Teramo Diego Di Bonaventura, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto (in collegamento telefonico).
Dopi i saluti istituzionali, il presidente dell’Osservatorio nazionale infrastrutture confassociazioni Stefano Cianciotta ha fornito numeri e dati relativi alla spesa sanitaria italiana: «Nel 2018 ha raggiunto i 115.4 miliardi di euro, vale a dire il 6.5% del Pill nazionale. Se al Pil della filiera privata (5.5%) si aggiunge anche il valore aggiunto diretto, indiretto e indotto generato dalla componente pubblica si ottiene un valore aggiunto complessivo che rappresenta il 12% del Pil Italia. Anche la Sanitaà è stata interessata negli ultimi anni da tagli lineari e ha diminuito la propria spinta a investire, con il risultato che ha accelerata l’obsolescenza delle strutture e delle tecnologie sanitarie. Per l’ammodernamento delle strutture sanitarie in Italia sono necessari 32 miliardi di euro. Gli investimenti in sanitaà generano non solo benessere, ma anche ricchezza e occupazione e hanno una profonda valenza sociale in quanto contribuiscono a migliorare le cure e la qualità della vita dei cittadini-pazienti. Nella definizione e realizzazione degli investimenti è essenziale condividere una strategia che coinvolga tutti gli stakeholder del territorio».

Al suo intervento ha fatto seguito la tavola rotonda “Dalla produttività al risk management: l’evoluzione dei modelli organizzativi e di innovazione generale nella sanità pubblica”, con Claudio D’Amario, direttore del Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo, Niccolò Persiani, professore ordinario Dipartimento Medicina sperimentale e clinica dell’Università di Firenze, Antonio Veraldi, responsabile dell’Area Sanità e Regioni Fpa-Forum PA. Al termine il direttore di Fiaso, Nicola Pinelli, ha affrontato il tema “Shortage del personale sanitario di fronte alle sfide dell’innovazione e del cambiamento”.

La giornata studi, caratterizzata da molti riferimenti al nuovo ospedale di Teramo, è proseguita con la sessione “Quale modello di ospedale per la sanità pubblica che cambia? Sostenibilità e qualità dell’assistenza: esperienze a confronto”, tema affrontato da Ivo Allegro, founder e partner di Iniziativa Finanza e Innovazione, Gianfranco Carrara, professore ordinario di Architettura tecnica dell’Università La Sapienza di Roma,Angelo Cordone, direttore generale dell’Azienda socio-sanitaria territoriale Melegnao e della Martesana, Maurizio Mauri, presidente della Fondazione Action for Hearth Institute. Le conclusioni sono state affidate a Francesco Ripa Di Meana, presidente Fiaso. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Paola Pierotti.

«Siamo molto fieri di aver organizzato questo appuntamento dedicato a Roberto Fagnano, al quale due giorni fa abbiamo intitolato la sala conferenze al piano terra della palazzina Asl in circonvallazione Ragusa» ha concluso il direttore generale f.f. Maurizio Di Giosia «Il tema è stato quello della cultura manageriale, concetto introdotto solo da pochi decenni con leggi che puntano all’efficienza e all’efficacia dei processi sanitari. L’ambito sanitario si caratterizza ora come un’azienda in cui si promuove innovazione organizzativa, si investe sul capitale umano, si fa ricerca e sperimentazione anche in ambito digitale, ed è il luogo dove si individuano nuovi strumenti gestionali, si sperimentano modelli di risk management e si applicano le soft skills. Questi processi sono destinati a produrre riflessi positivi sulla comunità che ospita le strutture ospedaliere. Roberto Fagnano, che è stato un maestro per me, sarà ricordato degnamente costruendo ogni giorno con impegno e dedizione una sanità a misura d’uomo, quella per cui si è sempre speso nella sua instancabile attività di manager con un unico obiettivo: rendere più moderna, vicina e inclusiva la sanità».
(a.fu.)
