Il capolavoro del 1927 di Murnau “Aurora” stasera allo Smeraldo Cinema di Teramo con il commento musicale dal vivo del pianista Lorenzo Materazzo e del violoncellista Alan Di Liberatore.

La multisala Smeraldo di Teramo ospita stasera la proiezione di “Aurora”, capolavoro del muto del 1927 del maestro dell’espressionismo tedesco Friedrich Wilhelm Murnau, musicato dal vivo dal pianista Lorenzo Materazzo e dal violoncellista Alan Di Liberatore. La serata, in sala 1, avrà inizio alle ore 21.
I posti sono esauriti, ma gli organizzatori stanno pensando a una replica (informazioni e prenotazioni: 3661624241, oppure studio pianistico@gmail.com).
Riproporre “Sunrise – A song of two humans” (questo il titolo originale) con il commento musicale eseguito in sala è un’operazione di alto spessore intellettuale concepita dal pianista teramano Lorenzo Materazzo per far vivere al pubblico di oggi la stessa esperienza degli spettatori del cinema primitivo, precedente all’avvento del sonoro.

In quest’opera di ri-musicazione e riscoperta Materazzo è affiancato dal violoncellista Alan Di Liberatore e ha potuto contare sulla sensibilità dei titolari dello Smeraldo, Cinzia e Giuliano Spinozzi, e sull’appoggio del Cineforum Teramo, i cui rappresentanti, Dimitri Bosi e Marco Chiarini, introdurranno la serata.
I brani musicali scelti dal duo vanno dal Barocco al Novecento, e comprendono anche composizioni originali di Materazzo: nei 97 minuti della proiezione saranno eseguite, tra le altre, partiture di Messiaen, Bach, Debussy, Bloch.

“Aurora”, primo film a Hollywood di Murnau, già autore in patria dei capolavori “Nosferatu”, “L’ultima risata” e “Faust”, era tratto dal racconto lungo di Hermann Sudermann “Il viaggio a Tilsit”. Il contadino californiano Ansass (George O’Brien) viene irretito da una donna di città (Margaret Livingston) fino all’idea di uccidere la moglie Indre (Janet Gaynor). All’ultimo momento l’uomo si ravvede e tenta di recuperare la felicità minacciata, ma il destino gli si accanisce contro: la moglie scompare in acqua durante una tempesta. La ritroverà sana e salva mentre sorge l’aurora.
Il film fu un fiasco commerciale ma è sempre stato amatissimo dalla critica. Nel 1929 ricevette tre Premi Oscar: per la migliore produzione artistica alla 20th Century Fox, per la migliore attrice protagonista a Janet Gaynor, per la migliore fotografia a Charles Rosher e Karl Struss. Nel 1958 l’autorevole rivista Cahiers du cinéma indicò “Aurora” come il miglior film mai realizzato.
Friedrich Wilhelm Murnau girò ancora tre film negli Stati Uniti dopo “Aurora”, tra cui il notevole “Tabù”, prima di morire in un incidente di macchina nel 1931 a 43 anni.
