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Il 4 dicembre, alle 17,30, inizia un ciclo di webinar promosso dalla facoltà di Scienze della comunicazione di Teramo dal titolo “Ne parliamo di venerdì”.

 

Nel mese di dicembre “Ne parliamo di venerdì” proporrà tre appuntamenti: il 4, l’11 e il 18. Il ciclo riprenderà a gennaio.

Le conversazioni si svolgeranno sulla piattaforma google meet, al seguente indirizzo: meet.google.com/pto-zwio-pcy

 

Le ragioni del ciclo di incontri:

“Comprendere il presente, dare forma al domani” è lo slogan con cui viene definito l’obiettivo degli incontri, ciascuno dedicato a un tema diverso.

 

Molti, nei mesi scorsi, hanno descritto la pandemia di Covid-19 come un’apocalisse, recuperando il significato originario del termine, ovvero rivelazione. È una lettura suggestiva: la pandemia può infatti essere considerata come una rivelazione dei limiti, delle aporie, delle incongruenze e incompiutezze di una società che mostra oggi molti dei suoi limiti, con un’evidenza superiore al passato.

 

Intanto la pandemia ci sta cambiando — nel lavoro, nella società, nelle relazioni, nell’intimità — e sarebbe dannoso far finta di nulla: anche perché questo cambiamento prelude al mondo che costruiremo quando sarà passata. Pensare al domani, per quanto difficile, non è solo il modo giusto per alimentare la fiducia che questa tragedia, tra un’ondata e l’altra, prima o poi passerà; è il modo per trasformare la crisi in opportunità di cambiamento e ridurre le disuguaglianze piuttosto che vederle allargarsi.

 

Come sarà e come vogliamo che sia il mondo di domani? Sono queste le domande alle quali si deve sin da ora iniziare a dare risposte, per non subire passivamente quei processi irreversibili che la pandemia ci lascerà in eredità.

 

Alcune settimane fa, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Andrea Martella ha fatto una sorta di appello pubblico agli intellettuali: spetta soprattutto alle donne e agli uomini di cultura ricucire un tessuto sociale lacerato, non sulla base di un vecchio ordito, piuttosto grazie a una nuova trama che ci viene indicata dalle novità radicali introdotte dalla pandemia. Si tratta, dunque, di comprendere il presente e immaginare il domani perché – semplicemente – non ci sarà una “normalità” alla quale far ritorno.

La facoltà di Scienze della Comunicazione ha deciso di rispondere a questo invito con un ciclo di webinar di riflessione e di proposta, nella certezza che l’Università sia uno dei luoghi di elaborazione culturale e di costruzione del mondo che sarà.

 

Il ciclo è suddiviso in due gruppi, strettamente interconnessi tra loro:

  • Il primo si intitola Le cose di prima / le cose di dopo e serve a ragionare intorno alla pandemia, al modo in cui ci sta cambiando e a provare a immaginare il mondo che verrà. Ciascun appuntamento sarà coordinato da un docente della facoltà che, discutendo con alcuni ospiti, si occuperà di temi fortemente presenti nella discussione pubblica: nei primi due appuntamenti verranno affrontate la questione della funzione e della pratica delle arti collettive (prof. Fabrizio Deriu) e il modo in cui sta cambiando il nostro rapporto con i media (prof. Andrea Sangiovanni).

 

  • Il secondo si intitola Società, media e potere nell’era digitale e amplia lo sguardo oltre l’emergenza sanitaria per mettere a fuoco pratiche e fenomeni politici, culturali e sociali che mostrano quanto profondamente e velocemente sta cambiando la società nell’era digitale: il primo appuntamento sarà dedicato alle elezioni presidenziali statunitensi.

 

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