“Non è vero… ma ci credo” è il quarto spettacolo della stagione di prosa 2019-20 firmata Riccitelli/Acs, in scena al teatro Comunale di Teramo martedì 14 gennaio (alle ore 21) e mercoledì 15 (alle ore 17 per il turno pomeridiano, alle ore 21 per il serale).

Dopo aver ereditato la direzione artistica della compagnia di Luigi De Filippo, figlio di Peppino e nipote di Eduardo morto nel marzo di due anni fa, Leo Muscato è voluto partire proprio dal primo spettacolo fatto con Luigi, appunto la pièce “Non è vero ma ci credo”.
Pur rispettando i canoni della tradizione del teatro partenopeo, la storia ha un sapore più contemporaneo, è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili, versioni moderne delle maschere della commedia dell’Arte.
Il protagonista dello spettacolo assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molièr̀e che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte.
Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli oleografica degli anni Trenta. Della commedia paterna Luigi De Filippo aveva collocato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Leo Muscato, a sua volta, ha avvicinato ancora di più l’azione ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni Ottanta, sicché i tormenti del superstizioso commendator Gervasio Savastano sono riletti in una città tragicomica e surreale in cui convivono Mario Merola, Pino Daniele, Diego Armando Maradona, le amatissime icone napoletane della sceneggiata, della canzone d’autore, del calcio.

Trama
Il commendatore Gervasio Savastano è tormentato dalla superstizione; i suoi affari non vanno bene e lui ritiene che la colpa sia di un suo impiegato, Belisario Malvurio, che considera un managramo Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Carolina è innamorata di un giovane impiegato, che il commendatore non ritiene all’altezza della ragazza. Improvvisamente, tuttavia, la fortuna sembra ricordarsi del commendatore: in azienda arriva infatti il giovane Alberto Sammaria, gobbo, e poco dopo gli affari cominciano ad andar bene. Anche la figlia di Savastano sembra aver dimenticato il giovane di cui era innamorata. Tutto sembra filare liscio, finché Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Carolina e, per questo motivo, di aver deciso di dare le dimissioni. Il commendatore è disperato, ma trova una soluzione: convincerà la figlia a sposare Sammaria. Dopo qualche resistenza, la ragazza si convince. Ma l’incubo che i futuri nipotini ereditino la gobba agita i sogni di Gervasio. Celebrato il matrimonio, il commendatore, che non riesce ad allontanare i suoi timori, comunica ai ragazzi l’intenzione di invalidare le nozze. A questo punto gli sposi gli svelano il loro stratagemma: Sammaria non è altri che il giovane di cui Carolina era sempre stata innamorata e la gobba era solo un artificio per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero. Il commendatore cede all’amore dei due giovani, anche perché, pure se non è gobbo, Sammaria ha portato bene.

Con Enzo Decaro e (in ordine alfabetico) Giuseppe Brunetti, Francesca Ciardiello, Lucianna De Falco, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo
Scene Luigi Ferrigno
Costumi Chicca Ruocco
Disegno luci Pietro Sperduti
Produzione Due della Cittò del Sole, in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi

Botteghini aperti, per gli ultimi posti ancora disponibili, negli uffici della Riccitelli dalle 9 alle 13 e al teatro Comunale dalle 9 alle 13 e dalle 15 in poi.
Informazioni: stagionediprosateramo@gmail.com
Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”
via N. Sauro, 27 – 64100 Teramo
tel. 0861/243777
www.primoriccitelli.it
Acs Abruzzo e Molise
Teatro Comunale, Piazza Cellini, 64100 Teramo
Tel. 0861/246773
www.acsabruzzo.it
